“Nero Paradiso”… Un noir da infarto
di Francesco Calise. Il termine “recensione” deriva dal latino e significa “riflettere”. L’obiettivo di una recensione deve essere proprio questo: spingere alla riflessione scaturita dagli eventi raccontati in un libro. Per “spingere a riflettere” sui contenuti di un libro, una recensione deve possedere precisi elementi che soddisfino tutti i criteri di apprezzamento. E sicuramente “Nero Paradiso” di Andrea Esposito li ha tutti.
Un libro che è l’essenza delle diverse sfaccettature, sia nella storia, sia nel phatos. Un mix di passato e presente che ha radici nella Guerra dei Balcani fino ad arrivare alla quotidianità di due luoghi del bellissimo Cilento che sembravano baciati da Dio, Costa Paradiso e Rocca Montebuno, ma che invece si trasformeranno nell’ INFERNO.
La storia intreccia diversi episodi: camorra, odio razziale, violenza sessuale, omicidi, contornati da fatti attuali come le elezioni comunali, la vita by night del territorio, passando attraverso i modernissimi reality show, dove l’unico filo conduttore è la favola di Pinocchio di Collodi.
Ovviamente detto così sembra un’accozzaglia di temi, e invece no. Tutti sono collegati tra di loro, abilmente manipolati da “Mangiafuoco”. Solo l’UCS, il nucleo anti seriali della Polizia di Stato, capitanati dal Commissario Marco Ranieri e dal suo immancabile vice Antonio Senese, con la collaborazione del profiling inglese Dr. Sir James Winterbourn e la patologa Penelope Arce, riusciranno, non a sconfiggere il serial killer, ma a capire il perché.
Beh!!! Che dire!!! Un libro da vivere! Anche perché nella lettura si è alla spasmodica ricerca del colpevole, ed è naturale, ma il perché è oscuro fino alle ultimissime pagine del libro. Addirittura il buon Andrea Esposito, è bravo a sviare il lettore sul “CHI” con continui colpi di scena, ma la vera domanda come detto è: “PERCHÉ?”.
Per chi ha letto il primo libro di Esposito, “Il Paese Nasconde”, la conclusione del caso sembra essere uguale in “Nero Paradiso”, scontato quindi, in realtà no è tutto, tutto completamente diverso, dove il reale colpevole è il “bene”.
Anche il finale, che dovrebbe portare tutto alla normalità ha dei colpi di scena, alla Camilleri.
Purtroppo c’è una sola macchia in questo Noir, per chi è abituato a leggere autori come Camilleri che adopera come unica parolaccia “cabasi”, questo forse ne ha troppe. Andrea Esposito sicuramente vuole essere il più reale e schietto possibile, ma spesso trascende come in un action movie di Bruce Willis o Denzel Washington.
Ma questo non svia sicuramente un attento lettore che il Noir lo mastica come il pane quotidiano !!!
Per me valutazione di “Nero Paradiso” è 8 e ½, e cari amici lettori mi raccomando, “…lui comanda e muove i fili fa ballare i burattini … Sta arrivando Mangiafuoco” (cit. Bennato).
Nessun commento, Commenta o Pinga
Ti invitiamo a rispondere a ““Nero Paradiso”… Un noir da infarto”: