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Ischia, Biblioteca Antoniana: ciclo conferenze su rischio ambientale e sviluppo dei limiti

28 e 29 marzo 2014 con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici- CIRCOLO GEORGES SADOUL – LICEO STATALE D’ISCHIA – Fondazione IDIS – Città della Scienza Scuola “Scienza e Società” .

Programma:

Venerdi 28 ore 9.00
– Paolo Gasparini (Un. Napoli) Terra – come è fatto il nostro pianeta. Com’è cambiata la conoscenza scientifica di quest’astro che ospita la vita; Pietro Greco (Circolo Sadoul) La scoperta dell’ambiente – Quando e perchè è nata la cultura ecologica di massa. Quando e perchè abbiamo scoperto il rischio ambientale;  Adolfo Zollo (Un. Napoli) La struttura della Terra ed i terremoti – causa ed effetti dei terremoti. La mitigazione del rischio sismico.

Venerdì 28 ore 15.30 – M.Cristina Gambi (Staz. Zool. Dohrn Napoli) L’acidificazione dei mari- gli effetti sui mari del cambiamento del clima; Gabriella Corona (C.N.R. Napoli) I rifiuti in Campania; Marianna Cerillo (Protezione civile) Il rischio idrogeologico.

Sabato 29 ore 9.00 – M. Cristina Buia (Staz. Zool. Dohrn Napoli) L’erosione della biodiversità; Mariagabriella Pugliese (Un. Napoli)- Il rischio radon; Guido Barone (Un. Napoli)- Il clima che cambia: prospettive di intervento.

Sabato 29 ore 15.30 – Stefano Giovanardi (Planetar.Roma) Detriti celesti; Daniela Palma (Enea Roma) Economia Ecologica; Pietro Greco (Circolo Sadoul) La risorsa infinita.

Viviamo in quella che Ulrich Beck ha definito la “società del rischio”. Non perché, rispetto al passato, i rischi per gli uomini siano aumentati (in fondo, l’aumento della vita media ci dice il contrario). Ma perché abbiamo una “coscienza enorme” del rischio. La “coscienza enorme” dipende dalla conoscenza scientifica sempre più profonda che abbiamo delle fonti di rischio.

I rischi possono avere origine diretta dall’uomo (per esempio, il rischio di una guerra termonucleare); possono avere origine dall’ambiente (per esempio, un terremoto) o possono essere di origine ambientale ma con impronta umana (per esempio, i cambiamenti del clima). Primo obiettivo dell’edizione 2014 della Scuola “Scienza e Società” è aumentare la consapevolezza diffusa dei rischi.

Quali sono, come prevenirli quand’è possibile, come minimizzarne gli effetti. Ma la “coscienza enorme” produce anche comportamenti. La società del rischio è caratterizzata anche dalla volontà dei cittadini, anche non esperti, a compartecipare alle scelte che attengono all’analisi, alla prevenzione e alla gestione del rischio. In una società democratica questa “tensione partecipativa” non può essere elusa, né in pratica né in linea di principio. Essa è parte della crescente domanda di diritti di cittadinanza scientifica.

Siamo tutti impegnati a creare una “società democratica del rischio”, che favorisca la partecipazione ma evitando i venti della demagogia. Per fare questo abbiamo bisogno di una “nuova alleanza” tra scienziati e cittadini. L’incontro di Ischia vuole essere una piccola, ma concreata manifestazione di questa alleanza.

Infine occorre vivere senza angoscia nella “società del rischio”. I rischi di origine antropica, ambientale e antropico/ambientale costituiscono certamente un vincolo nella nostra vita, individuale e collettiva. Ma in una società democratica e matura del rischio dobbiamo imparare a considerare questi vincoli non solo come degli ostacoli, ma anche come occasione di sviluppo.

Dobbiamo imparare a sviluppare questi limiti. A cogliere nell’analisi, nella prevenzione e nella gestione del rischio altrettanti occasioni di progresso.

Prevenire gli effetti indesiderabili dei terremoti, affrontare il rischio idrogeologico, impedire l’ulteriore erosione della biodiversità costituiscono occasioni di sviluppo. Di sviluppo sostenibile.

Ecco, dunque, i piccoli ma non piccoli obiettivi che si pone l’edizione 2014 della scuola “Scienza e Società”: aumentare la conoscenza delle fonti di rischi; contribuire a soddisfare la domanda di cittadinanza scientifica; perseguire lo sviluppo dei limiti.

Le conferenze sono aperte a tutti ma, a causa delle dimensioni ridotte della sala, gli attestati di partecipazione saranno rilasciati solo previo accordo con gli insegnanti delle singole classi. Altre notizie sul sito www.sadoul.
altervista.org.


1 Commento, Commenta o fai un Ping

  1. Bartolomeo Garofalo - Data: 25/3/2014 08:49:05 - IP: 79.34.155.xxx

    Il nome del prof. Zollo, di cui sono stato anche allievo, è Aldo, non Adolfo.

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