Un artista mediterraneo, in uno dei luoghi simbolo del Mediterraneo, e quasi nessuno ad ascoltarlo. È quello che è successo ieri sera (lunedì 12 ottobre -ndr-) a Sant’Angelo dove, davanti a un pubblico che per eufemismo definiremo esiguo, si è esibito Raiz, storico front-man degli Almamegretta. Ad accompagnarlo – a chiusura della “Festa del Buon Pescato” organizzata dal Gac (Gruppo di azione costiera) delle isole del Golfo di Napoli – i “Radicanto” gruppo folk pugliese col quale l’artista napoletano ha inciso nel 2013 “Casa”, album che vale la pena ascoltare e di cui durante l’esibizione sono stati riproposti diversi brani. Un’operazione colta con musicisti di altissimo livello, snobbata però alla grande dagli ischitani che evidentemente – per rimanere a Sant’Angelo – preferiscono le performance artistiche di Naike Rivelli “nuda su Neruda”.

A ogni modo, bando alle polemiche e un ringraziamento al “Divina” che ha ospitato Raiz & Radicanto per la gioia dei pochi, fortunati, presenti. Appena qualche giorno prima, per l’esattezza venerdì 9 ottobre, a celebrare Gennaro Della Volpe, in arte ‘o Raiz, ci ha pensato l’antropologo inglese Iain Chambers che ha utilizzato “Wop” (acronimo di “With-Out-Passport“) brano del cantante napoletano, come “traccia” di una possibile storia transnazionale del Mediterraneo (leggi qui). Un attestato accademico che conferma la “cifra” artistica e intellettuale del leader degli Almamegretta, gruppo che ha inciso moltissimo sulla scena musicale italiana e internazionale con collaborazioni da Pino Daniele ai Massive Attack. Peccato per chi non c’era.
(e.v.)