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Andrea Esposito: riconoscimenti per “Graticola”, a Natale sequel de Il Paese Nasconde?

In estate per l’editoria è calma piatta: il re del noir made in Ischia tira le somme del 2017 e ci anticipa le ricche novità di un autunno da brividi

Approfittiamo del fatto che per l’editoria nazionale l’estate è tempo di calma piatta, per tirare le somme di questo 2017 con Andrea Esposito, il romanziere foriano considerato a ragione il re del noir made in Ischia, lo scrittore più noto e apprezzato dai lettori ormai un po’ in tutta Italia.Giochiamo con lui a ping-pong, domande dirette e risposte altrettanto secche:
D – In sei anni hai cambiato marcia, possiamo dire che adesso sei un autore nazionale?
R – Non divido gli autori in base al territorio che coprono. Mi piace pensare che i lettori, ovunque essi leggano, scelgano un autore se ha un suo stile riconoscibile. Detto questo è chiaro che ne è passata di acqua sotto i ponti: se il Paese Nasconde, che pure ha venduto migliaia di copie, ha coperto solo un territorio contiguo a quello dove si ambientava il romanzo, Graticola è davvero ovunque! Quando sei presente sia nelle grandi catene librerie che in piccole librerie di borghi come Ischia, allora diventi inevitabilmente più noto, il pubblico dei lettori ti riconosce, si affezziona ai personaggi…
D – Purchè il romanzo sia di buona fattura, giusto?
R – Certo, scrivere bene significa impegnarsi a fondo come in qualsiasi lavoro. Non basta cogliere l’attimo di estasi creativa. Esistono lunghe ore di revisione, editing, taglio. Oggi l’editoria è vittima di una crisi nerissima, si legge poco in tutto il mondo e in Italia ancora meno. Può capitare quindi che degli ottimi esordienti non conoscano mai la luce del sole.
D – Colpe e meriti?
R – Impossibile dare la colpa a qualcuno in particolare. Nel mio caso, il merito di quello che chiamavi cambio di marcia è dell’editore Meridiano Zero che fa il suo lavoro di distribuzione con
professionalità e promuovendo le opere attraverso i canali giusti. Tanto per fare un esempio, MZ – che è il primo editore di noir in Italia – mi aveva promesso che il romanzo sarebbe uscito in libreria in una tale data. La sera prima mi ha chiamato un amico dall’aeroporto di Milano per dirmi che lo stavano sistemando in scaffale proprio in quel momento. Sembra una sciocchezza, invece è tutto.
D – Non basta quindi scrivere un buon romanzo, se resta nel cassetto?
R – Quelli nel cassetto sono sogni, magari meravigliosi, ma non sono romanzi. Il romanzo è un racconto che viene pubblicato da un editore vero e distribuito al pubblico. Una storia non condivisa con i lettori può essere la più bella che c’è ma non esiste come romanzo.
D – Parlaci di Graticola…
R – È un noir particolare, fuori dagli schemi classici del genere, la sua struttura è ucronica come quelle di Dick e Harris. Immagina cosa sarebbe successo se alcuni eventi della Storia fossero andati in modo diverso. Non manca naturalmente la suspence e l’intreccio di eventi nella caccia al cattivo di turno, un serial killer ossessionato dala vita eterna.
D – Ottima accoglienza di pubblico e critica, puoi già fare un primo bilancio?
R – So che le vendite stanno andando molto bene, anche considerando la crisi, ma per avere un quadro preciso su tutto il territorio nazionale bisogna aspettare ottobre, è quello il mese dove si tirano le somme. Intanto dopo l’estate Graticola inizierà un piccolo tour del centro Italia, dove ritirerà alcuni premi cominciando proprio dal Matese dov’è ambientato. Inoltre a Sant’Angelo d’Ischia parteciperò alla rassegna “Gialli ad Ischia”, insieme ad altri autori nazionali tra cui Carofiglio, e colgo l’occasione per ringraziare l’organizzatrice Michela Gecele per l’invito.
D – Sappiamo che hai in serbo la classica bomba per i lettori?
R – Spero sia una bomba in senso positivo, ovvero che i lettori più appassionati l’attendano con interesse ma non sono in grado adesso di dare una data di uscita certa. Ci sto lavorando da Natale e siamo a buon punto, è un racconto molto crudo, hard boiled nello stile di McBain più che bucolico in quello di Camilleri, nessun lieto fine e nessuna redenzione per i personaggi. È il racconto con cui seppellisco definitivamente la distinzione tra buoni e cattivi…
D – Di che si tratta?
R – È il sequel de “Il Paese Nasconde”, torno a raccontare il mio paese tra passato e presente.
D – Titolo?
R – Sangheturc…
C’è bisogno d’aggiungere altro?


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